Igiene Orale domiciliare e professionale
È il ramo dell’Odontoiatria che si occupa della prevenzione primaria delle patologie del cavo orale e della promozione della salute orale, al fine di migliorarne anche la salute sistemica, nonché l’estetica e l’autostima.
- Visite di controllo dal dentista.
- Sedute periodiche di Igiene Orale (ogni 4-6 mesi).
- Essere costanti e poco frettolosi nelle pratiche di igiene domiciliare.
- Corrette abitudini alimentari.
- Non trasmettere le proprie “paure” ai propri figli.
L’ unica “arma” efficace per assicurarsi una quotidiana igiene adeguata è la rimozione meccanica della placca, utilizzando:
- spazzolino manuale o elettrico,
- filo interdentale e/o superfloss/scovolino.
Erroneamente si tende a identificare l’igiene orale meccanica solo con lo spazzolino ignorando che il dente ha 5 superfici e che vi è la necessità di più strumenti per pulirle tutte adeguatamente. Una corretta igiene orale meccanica deve rimuovere ogni giorno i residui alimentari e la placca batterica DA TUTTE LE 5 SUPERFICI DENTALI, compresi gli spazi interdentali e il bordo gengivale. Per fare questo è necessario usare più strumenti, ognuno preposto all’igiene di una parte di dente. Spazzolino, Filo e Scovolino.
Come presidi additivi e non sostitutivi dei precedenti abbiamo:
- dentifricio,
- collutorio.
I denti devono essere puliti a 360°, quindi bisogna detergere:
- le superfici esterne (quelle a contatto con il labbro e le guance)
- le superfici interne (quelle a contatto con la lingua)
- le superfici masticatorie
- le superfici interdentali
Bisogna spazzolare ogni sezione della bocca per almeno 30 secondi. La bocca è divisa in quattro sezioni: la parte superiore destra (I quadrante), la parte superiore sinistra (II quadrante), la parte inferiore sinistra (III quadrante), la parte inferiore destra (IV quadrante). Devi dedicare almeno 30 secondi ad ogni quadrante. La divisione parte dal primo incisivo all’ultimo molare.
L'intero lavaggio dovrebbe durare dai due ai tre minuti.
Dopo aver spazzolato i denti è necessario anche spazzolare la lingua: questo contribuisce ad eliminare i batteri che causano il cattivo alito. Non spazzolare con troppa forza per non rovinare le papille.
Per le superfici esterne del dente:
- Lo spazzolino deve essere usato con un movimento verticale lungo il dente ponendo le setole a 45° con l'asse del dente.
- Successivamente ruotandolo in modo di muovere le punte delle setole dal solco gengivale verso la parte masticante del dente.
Le superfici masticatorie di premolari e molari vanno spazzolate con movimento orizzontale.
È un dispositivo elettrico in grado di rimuovere efficacemente placca e residui di cibo imprigionati tradente e dente, riducendo al minimo il rischio di carie ed altre infezioni del cavo orale.
In commercio oggi sono disponibili numerosissimi tipi di spazzolini elettrici, che differiscono per forma, prezzo, dimensioni della testina, tipo di setole, meccanismo di funzionamento, velocità e design. Nonostante le innumerevoli varietà di spazzolini elettrici, la maggior parte di essi è costituita, essenzialmente, da due parti ben distinte:
- Testina dello spazzolino elettrico, munita di setole che roteano, vibrano od oscillano ad una certa frequenza (differenti tipologie di meccanica possono regolare il movimento dello spazzolino elettrico) effettuando movimenti oscillatori e rotatori tali da rivelarsi efficaci non solo nella rimozione della placca, ma anche nella prevenzione del sanguinamento gengivale.
- Corpo dello spazzolino elettrico (impugnatura): contiene un motore che trasmette alla testina sovrastante il movimento oscillatorio/rotatorio. In alcuni modelli è presente un sensore di pressione: si tratta di un segnalatore specifico indicante un’eccessiva pressione di spazzolamento. Altri spazzolini elettrici presentano un timer, utilissimo per segnalare il tempo impiegato nello spazzolamento di ogni semiarcata dentale.
Pulendo i denti con lo spazzolino otteniamo una adeguata pulizia delle superfici esterne ed interne dei denti.
Ma le parti del dente rivolte verso i denti adiacenti costituiscono ben il 40% del totale delle superfici dentarie.
Per pulire tra un dente e l'altro ci sarà utile l'uso del filo interdentale.
L'uso del filo interdentale è consigliato almeno alla sera, subito dopo cena.
In questo modo si rimuovono placca dentale e residui di cibo dallo spazio interdentale ed i denti rimangono puliti sino al mattino.
Come si usa il filo interdentale?
Il filo interdentale va teso tra le due mani tenendolo tra pollice e indice di ciascuna mano.
In alternativa si può avvolgere attorno al dito medio.
Si inserisce il filo in uno spazio tra dente e dente in senso verticale dalla parte masticante verso la gengiva, eventualmente con un movimento di "vai e vieni" per oltrepassare più facilmente il punto di contatto (dove si toccano i denti adiacenti), evitando così che il filo, superandolo improvvisamente, tagli la gengiva.
Si fa scendere il filo interdentale tra il dente e la papilla (triangolo di gengiva che chiude lo spazio tra un dente e l'altro) in quanto la papilla non è aderente al dente. Si tira il filo su entrambi i lati, interno ed esterno, in direzione del dente interessato.
In questo modo il filo interdentale abbraccia il dente quasi a 180° (a forma di “C”) e garantisce una pulizia più estesa.
Si fa un movimento di "vai e vieni" per staccare la placca dal dente.
Infine si estrae il filo tirandolo in direzione laterale.
Si risciacqua il filo facendolo scorrere tra le dita per asportare la placca che ha rimosso.
Successivamente si reintroduce il filo nello stesso spazio interdentale facendolo scendere dall'altro lato della papilla e si pulisce allo stesso modo la superficie del dente adiacente.
La forcella tendifilo
Esistono in commercio altri dispositivi alternativi al filo interdentale come la forcella tendifilo, che consente un utilizzo più semplice ed ergonomico del filo interdentale.
La forcella tendifilo è un piccolo strumento in plastica con un'estremità curva che mantiene un pezzo di filo interdentale.
In alternativa al filo interdentale, se gli spazi tra i denti sono ampi, o per pulire sotto i ponti o l’apparecchio ortodontico si può utilizzare:
- scovolino che va inserito orizzontalmente tra i denti e la gengiva, al di sotto del punto di contatto. Con lo scovolino non usare il dentifricio, altrimenti si rischiano usure della radice.
- superfloss che è simile ad un filo con una estremità rigida che consente di entrare tra un dente e l’altro e una parte spugnosa che rimuove la placca.
L’ idropulsore, chiamato anche idrogetto o doccia dentale, è un dispositivo che spruzza un getto d'acqua fra i denti.
Aiuta a rimuovere residui di cibo più grandi.
Non è però un sostituto dello spazzolino o di altri prodotti interdentali perché non "pulisce" gli spazi fra i denti e le gengive: rimuove solo i residui più grossolani di cibo, la placca resta ancora aderente alla superficie del dente.
È un prodotto in forma di gel o crema (pasta dentifricia) che, mediante la sua abrasività, contribuisce insieme allo spazzolino alla rimozione meccanica della placca.
Inoltre rappresenta il mezzo attraverso cui veicolare nel cavo orale e sulle superfici dei denti alcuni principi attivi:
- ANTICARIE: fluoruri, monoflorofosfati
- ANTIBATTERICI: Clorexidina, triclosan
- ABRASIVI: fosfato di Ca, allumina, silicio, carbonato di Ca
- SBIANCANTI o meglio SMACCHIANTI
- ANTITARTARO
- Agenti lucidanti (silice, bicarbonato di sodio o fosfato di calcio)
In esso sono contenuti anche alcuni eccipienti:
- Agenti umettanti
- Agenti schiumogeni e tensioattivi
- Addensanti (silicati e gomme)
- Agenti viscosi, umettanti ed edulcoranti
- Dolcificanti (sorbitolo, saccarina, xilitolo, mannitolo)
- Aromi (eucalipto, menta, menta piperita, timolo, e svariati altri)
È un antisettico e anti-placca che aiuta a prevenire carie, gengiviti e alito cattivo.
I collutori utilizzano il fluoro per la protezione contro la carie. Altri, invece, contengono principi attivi antisettici e antinfiammatori per i processi infiammatori del cavo orale (gengiviti, stomatiti, ecc.)
È tuttavia generalmente accettato che l'uso di questo prodotto non è sostitutivo, ma additivo alla rimozione meccanica della placca mediante lo spazzolino e il filo interdentale.
La placca batterica non aderisce solo sulle superfici dei denti, ma anche su tutta la mucosa del cavo orale.
La lingua, in particolare, essendo costituita da una superficie dorsale particolarmente "ruvida" per la presenza di numerosi rilievi di 1 – 2 mm detti papille, tende a trattenere più facilmente la placca, causando anche l'alito cattivo (alitosi).
È buona norma infatti, dopo aver spazzolato accuratamente i denti, provvedere anche allo spazzolamento della lingua.
In cosa consiste la seduta di "igiene orale" eseguita in uno Studio Dentistico?
La cosiddetta "pulizia", spesso erroneamente considerata come un trattamento cosmetico, è una vera e propria terapia medica, per questo può eseguirla solo il dentista o l'igienista dentale.
Prima di procedere con la seduta, è fondamentale raccogliere, come per tutti gli altri trattamenti odontoiatrici, un'accurata anamnesi per indagare sulle condizioni di salute generale del paziente. Esistono infatti alcune condizioni o patologie che possono condizionare il tipo di procedura e/o di strumenti da utilizzare.
In condizioni normali, l'igiene orale si suddivide in diverse fasi:
- Ablazione tartaro: consiste nella rimozione meccanica della placca e del tartaro sopra e sotto-gengivale mediante l'ausilio di strumenti sonici o ultrasonici (ablatore) o manuali (curette).
- Smacchiamento e lucidatura delle superfici dentarie: le macchie estrinseche sulla superficie del dente vengono efficacemente rimosse mediante paste abrasive, spazzolini rotanti e gommini oppure attraverso l'utilizzo dell'AIR FLOW. Quest'ultimo è un dispositivo che, attraverso un un getto controllato di aria compressa, è capace di proiettare sulla superficie dei denti, acqua demineralizzata e specifiche particelle di micropolvere sottile di glicine.Lo scopo di questo trattamento è quello di rimuovere il biofilm batterico ovvero la placca, le concrezioni molli e le pigmentazioni senza dolore, ed infine decontaminare e lucidare la superficie dentale. Per combattere il biofilm microbico negli spazi sottogengivali più inaccessibili, il nostro Studio dispone inoltre del sistema PERIO-FLOW, strumento che permette di raggiungere le tasche parodontali più profonde ed inaccessibili, con maggiore efficacia e comfort per il paziente rispetto ai sistemi tradizionali o ad altri strumenti maggiormente invasivi.
I metodi originali AIR-FLOW e PERIO-FLOW sono sistemi efficaci, affidabili e delicati sui tessuti poiché non causano alcun danno alla superficie dentale. Inoltre sono confortevoli per i nostri pazienti poiché si svolgono senza l’ausilio di alcun strumento meccanico evitando in questo modo qualsiasi tipo di rumore fastidioso.
- Motivazione e lezione di igiene: una fase fondamentale nella dinamica della prevenzione orale è la valutazione della compliance, cioè la capacità del paziente di aderire ai consigli e alle indicazioni fornite del dentista/igienista per il miglioramento delle sue condizioni di salute orale.
- Programmazione del prossimo richiamo di igiene orale: al termine della seduta viene formulato un personale programma di richiami (trimestrali, quadrimestrali, semestrali ecc...), perché gengiviti e parodontiti, spesso, hanno la caratteristica di essere malattie croniche che richiedono un trattamento di mantenimento più volte l'anno.
Il nostro Studio è dotato di un sistema gestionale dei richiami, pertanto saremo noi che provvederemo ad avvisare il paziente quando è il momento di ritornare in Studio per il consueto controllo.
- Quante volte al giorno bisogna spazzolare i denti?
Dopo ogni pasto principale: dopo la colazione, il pranzo e la cena.
- Che cosa è la placca dentaria?
Il principale nemico della bocca è la placca, una sottile “pellicola”, invisibile a occhio nudo, che aderisce ai denti e a tutte le altre superfici presenti nel cavo orale (lingua, guance, protesi, apparecchi) e ospita i batteri che provocano le principali patologie dl cavo orale: carie, gengiviti e parodontiti.
- Come si forma la placca dentaria?
Dopo che si sono lavati i denti, i batteri della placca, entro due ore, iniziano ad aderire nuovamente alla superficie dentaria.
Questi batteri si alimentano con gli zuccheri che introduciamo con il cibo, producendo immediatamente delle sostanze acide responsabili della carie dei denti e dell'infiammazione delle mucose.
L'acidità della bocca improvvisamente aumenta e nell'arco di 15-20 minuti ritorna normale. Proprio in quei pochi minuti viene provocato il danno ai denti e ai loro tessuti di sostegno.