Ortodonzia (dal greco: orto = diritto + odontos = dente, “denti diritti”)
È la branca dell’Odontoiatria che si occupa del trattamento dei rapporti anomali esistenti tra le arcate dentarie e tra le strutture anatomiche ad esse correlate: sistema nervoso centrale, muscolatura facciale e masticatoria e componenti scheletriche.
- Determinare un allineamento corretto dei denti ed una funzione masticatoria efficiente, di conseguenza favorire la salute dei denti e del loro apparato di sostegno.
- Ottenere un rapporto armonico tra le arcate dentarie, le strutture ossee, la muscolatura della faccia (migliorando l’armonia del volto) per poter compiere le funzioni fonetiche, masticatorie ed estetiche.
- Garantire la stabilità nel tempo dei risultati ottenuti, evitando le recidive.
Invisalign è un apparecchio ortodontico composto da una serie progressiva di allineatori (aligner) trasparenti, detti anche mascherine, la cui funzione è di raddrizzare i denti e risolvere le diverse malocclusioni dentali (i problemi nella chiusura dei denti, tra l’arcata superiore e l’arcata inferiore).
Gli allineatori sono delle sottili pellicole trasparenti in materiale “plastico” anallergico che avvolgono i denti su tutta la loro superficie: facili da mettere e soprattutto da rimuovere devono essere indossate, per garantirne il perfetto funzionamento, idealmente 22 ore al giorno e rimosse solo per mangiare e per l’igiene orale quotidiana.
Il trattamento è indolore, anche se talvolta si può riscontrare un leggero indolenzimento o piccoli fastidi nei giorni di cambio mascherina.
In più, non influisce sul modo di parlare della persona o sulla sua fonetica: spesso (di solito i primi giorni) il paziente rileva qualche leggera difficoltà a pronunciare alcuni fonemi tipo la S e la Z, ma questo “difetto” passa completamente con l’avanzare dei giorni.
Al primo impatto vi sembrerà di avere uno spessore in bocca – è comunque una cosa nuova – ma bastano pochi giorni per abituarsi a tale ingombro e nel giro di un mese vi sarete dimenticati di avere l’apparecchio, tanto che paradossalmente comincerà a sembrarvi un po’ strano quando non lo indosserete.
Alcuni pazienti riferiscono un aumento della salivazione, altri invece bocca e labbra secche e senso di disidratazione: dipende, e in ogni caso non c’è da preoccuparsi perché la maggior parte dei piccoli fastidi sono passeggeri.
Le mascherine, a seconda del caso, vanno cambiate ogni 7 o 14 giorni, in modo totalmente autonomo, per un periodo compreso tra i 12 e i 18 mesi. Gli incontri in studio invece, a seconda del caso, avvengono tendenzialmente una volta al mese.
Come già accennato Invisalign necessita, per funzionare al 100%, della collaborazione continua del paziente. Questo non vuol dire che sia impegnativo, al contrario, perché offre molta flessibilità, ma per ottenere il risultato sperato deve essere tenuto idealmente 22 ore al giorno in modo continuativo e senza interruzioni. Nelle ore libere si può mangiare e mantenere l’igiene orale abituale… con qualche accortezza.
La scelta tra un apparecchio fisso o uno trasparente, non è semplice ed immediata. Infatti dipende da diversi fattori e non solo, come si potrebbe pensare, da quello estetico.
Ulteriori elementi preponderanti nella decisione di uno o dell’altro sistema ortodontico sono per esempio: l’età del paziente e quanto si dimostra propenso a collaborare e a impegnarsi per la manutenzione dello stesso.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che l’ultima parola spetta al dentista che, pur tenendo in forte considerazione le esigenze del paziente, prenderà la decisione finale, soprattutto, in base a una valutazione clinica del caso.
Ma vediamo nello specifico quali sono le differenze tra i due trattamenti ortodontici.
Invisalign è un sistema composto da mascherine in polimero trasparente, ricavate dall’impronta dentale del paziente. Questa fase merita una precisazione: grazie allo scanner intraorale è possibile in 1 solo minuto avere in anteprima il risultato finale del sorriso attraverso una panoramica precisa della bocca e dell’assetto dentale. Perciò, non dovrete più sopportare il disagio legato alle paste da inserire in bocca.
Tornando alle mascherine, si tratta di allineatori numerati che il paziente indossa in una determinata sequenza nel tempo e che, progressivamente, portano i denti nella nuova posizione desiderata. Questi allineatori sono realizzati con stampanti 3D in materiale polimero quasi invisibile.
L’apparecchio fisso, invece, è un costituito da placchette e fili. Nello specifico, è composto da piastrine (o brackets) che vengono posizionate su ciascun dente e unite tra loro da un filo metallico fissato con piccoli elastici.
Negli ultimi anni si è cercato di rendere queste piastrine il meno visibili possibile, realizzandole in ceramica o altro materiale trasparente, abbinandole a fili bianchi, teflonati, che non contrastano con il colore dei denti, risultando quindi più discreti.
La forza esercitata dal filo sulle piastrine agisce sui denti 24 ore su 24 e permette di allinearli in modo graduale e riportarli nella posizione giusta. L’arco del filo viene ricalibrato di norma ogni 6-7 settimane, durante una visita dal dentista, per permettere all’apparecchio di applicare sempre la giusta forza. La durata del trattamento può essere estremamente variabile, in base alla problematica da risolvere e alle caratteristiche del paziente.
Quali sono i principali aspetti che dovreste valutare prima di optare per uno dei due approcci?
Estetica
Grazie anche al materiale trasparente da cui è composto, Invisalign è quasi invisibile. Le mascherine dentali, inoltre, sono removibili rispetto all’apparecchio tradizionale che, invece, rimane, appunto, fisso. Anche se l’apparecchio a stelline, nel corso del tempo, è stato nettamente migliorato da un punto di vista estetico, attraverso l’utilizzo di materiali in resina trasparente o bracket in ceramica, resta, inevitabilmente, ben più visibile rispetto a Invisalign con tutti i limiti del caso.
Funzionamento
Esistono, però, anche nette differenze per quanto riguarda il funzionamento stesso dei due trattamenti. Invisalign prevede che, nel corso del tempo, le mascherine vengano sostituite in modo che possano progressivamente spostare i denti. Il meccanismo dell’apparecchio fisso, invece, è completamente differente. Sfruttando una serie di forze che agiscono sui denti è in grado, nel tempo, di riallinearli.
Manutenzione
Un aspetto da non trascurare nella scelta della tipologia di apparecchio dentale è la routine quotidiana a cui è abituato il paziente stesso. In base ai suoi impegni personali e lavorativi, infatti, potrebbe essere obbligato a prediligere un sistema rispetto a un altro. Nel caso di Invisalign, per esempio, le mascherine dentali devono essere sostituite di solito ogni 14 giorni, anche se questo intervallo può variare in base al movimento dei denti. Ad esempio, nei bambini, l’intervallo può ridursi fino a una settimana, mentre negli adulti si aggira tra i 10 e i 14 giorni.
D’altro canto, l’apparecchio ortodontico fisso non richiede una sostituzione delle componenti ogni due settimane. È necessario, però, recarsi periodicamente (di solito mensilmente) dal dentista per permettere il controllo e l’aggiustamento della forza esercitata dall’apparecchio sui denti. Affinché Invisalign abbia un effetto reale, inoltre, le mascherine devono essere indossate costantemente per 20-22 ore al giorno e rimosse solo per mangiare.
Anche il fattore della pulizia è molto importante. Se per Invisalign, infatti, le mascherine richiedono una cura meticolosa, ma molto pratica grazie alla possibilità di toglierle, la pulizia dell’apparecchio fisso risulta più complessa, anche con l’ausilio di filo interdentale e scovolino oltre allo spazzolino.
Dolore
Anche la soglia di sopportazione del dolore può essere una discriminante quando si parla di scelta del proprio apparecchio dentale. I pazienti che utilizzano l’apparecchio fisso, per esempio, possono sperimentare fastidi come irritazione della lingua, delle labbra e delle guance causati dalla presenza di fili elastici e placche.
Nel caso di Invisalign, invece, i disagi sono molto limitati e riguardano soprattutto l’inizio del percorso ortodontico, quando il paziente deve abituarsi alle mascherine.
Apparecchio trasparente o tradizionale, qual è il migliore?
Alla luce di quanto descritto, per quanto riguarda l’efficacia e i risultati, non mi sento di affermare in maniera categorica quale sia la soluzione migliore tra l’apparecchio fisso e Invisalign. Infatti, entrambi devono portare al raggiungimento dello stesso risultato in termini di allineamento dentale. La modalità è differente e la scelta dipende dal problema specifico del paziente e dalla sua disponibilità a seguire costantemente il trattamento prescritto.
Se prendiamo in considerazione, inoltre, la durata del trattamento, questa non differisce in maniera significativa tra Invisalign e apparecchio fisso. Di solito, si aggira attorno ai 18 mesi.
La durata del trattamento dipende da numerosi fattori e potrà essere stimata in modo più preciso solo dopo un’attenta valutazione. In media, l’ortodonzia trasparente è più rapida rispetto all’apparecchio a stelline.