Tutti i pazienti che si recano per la prima volta presso il nostro Studio (o che ritornano dopo circa di 1 anno) dovranno sottoporsi ad una indispensabile e propedeutica VISITA ODONTOIATRICA durante la quale il dr. Putero formulerà una diagnosi associata alle diverse soluzioni terapeutiche, calibrate anche sulle particolari esigenze ed aspettative del paziente.
L'appuntamento della Prima Visita è costituita da una serie di fasi:
Una volta che il neo-paziente viene accolto in Studio si effettuerà, come prima cosa, per comprendere lo stato di salute generale del paziente, la raccolta dei dati anamnestici, attraverso uno specifico questionario da compilare in sala d’attesa, avendo a disposizione un apposito Tablet.
Attraverso l'anamnesi il paziente ha la possibilità di segnalare tutte le eventuali patologie di cui si è affetti con le rispettive terapie (nome dei farmaci che si assumono) oppure particolari condizioni fisiologiche, quali gravidanza, allattamento, menopausa, ecc...
Molte condizioni di salute generale possono, infatti, condizionare i trattamenti odontoiatrici, anche la "semplice" igiene orale!
Il riconoscimento della patologia orale, infatti, può prevedere rapporti fisio-patologici con le condizioni generali dell'organismo secondo due modalità:
- la malattia sistemica può esprimersi - precocemente o tardivamente - a livello del cavo orale (manifestazioni orali della patologia sistemica);
- la malattia orale può determinare - precocemente o tardivamente - una patologia in organi a distanza.
Un'altra informazione che deve essere specificata è il motivo della visita odontoiatrica.
Al termine di questa prima fase il paziente presterà il suo consenso alla Privacy e ai trattamenti odontoiatrici mediante firma apposta su tavoletta grafometrica. Il nostro Studio, infatti, ha eliminato quasi totalmente la documentazione cartacea.
Dopo aver completato l'anamnesi e la raccolta dei dati personali, il dr. Putero effettuerà la prima visita in ambulatorio.
Non si tratta di un semplice "controllino", ma di un vero e proprio atto medico attraverso cui l'odontoiatra, ispezionando tutte le strutture del cavo orale - non solo i denti! - (esame obiettivo), valuta la corretta fisiologia dell'apparato odonto-stomatologico, riscontra eventuali condizioni patologiche e giunge, quindi, alla formulazione di una diagnosi del caso.
A volte, per avere una giudizio diagnostico certo o definitivo, è necessario ricorrere all'ausilio di:
- esami radiografici (es. radiografie endorali, ortopantomografia, Tac, ecc..)
- esami di laboratorio (es. esami del sangue/urine, antibiogramma/antimicogramma previo tampone orale, ecc...)
- esami istologici
L'integrazione e l'interpretazione di tutti questi dati (anamnesi, esame obiettivo, esami strumentali, ecc.) costituisce la cosiddetta semeiotica odontostomatologica, lo studio, cioè, della morfologia e della normale funzionalità del sistema stomatognatico (regione orale e maxillo-facciale) nonché dei sintomi (soggettivi) e dei segni (oggettivi) che ne esprimono la loro presunta patologia.
L’informazione del paziente sta alla base del rapporto di fiducia e del contratto terapeutico che legano lo stesso paziente al medico. Per questo motivo una parte fondamentale del nostro impegno consiste nell’aiutare, chi si rivolge a noi, a capire a fondo i problemi della sua bocca e quali sono le vie per risolverli. I concetti vengono sempre spiegati con l’ausilio delle radiografie eseguite, di fotografie, di filmati, delle immagini trasmesse dalla telecamera endorale o utilizzando i modelli in gesso del paziente o dimostrativi .
Sebbene la formulazione della diagnosi sia sempre una sola, le terapie (Piano di Trattamento) potranno essere molteplici, elaborate in base all’esperienza e alla conoscenza del medico che le prescrive e personalizzate in base alle esigenze biologiche ed economiche del paziente.
Ecco perché non è buona norma recarsi dal dentista solo per “chiedere un preventivo”: il dentista non vende un “prodotto” che si può trovare altrove a miglior prezzo, ma offre un servizio medico con un preciso valore, perché frutto di un suo esclusivo percorso professionale fatto di studi, ricerche, specializzazioni, confronti, anni di esperienza sul campo, ma sempre conforme, con scientifico rigore, ai più recenti progressi che la Medicina compie (cfr. art. 3,4,6 del Codice di deontologia medica).
La prima visita nel piccolo paziente, consigliata già ai 3 anni a prescindere quindi dalla presenza o meno di problematiche dentali, è un momento fondamentale per l’instaurarsi di un fiducioso rapporto medico – “paziente bambino”. Ci si deve conoscere.
Prima di affrontare qualunque intervento operativo, l’odontoiatra pediatrico deve necessariamente mettersi in sintonia con la personalità del piccolo paziente, per conoscere non solo i suoi problemi dentali, ma anche le sue paure, giungendo così ad ottenere la sua attenzione, la sua fiducia e quella dei genitori. Durante la prima visita, viceversa, il bambino deve prende confidenza sia con l’ambiente operativo sia con il personale del team odontoiatrico: per questo motivo al primo appuntamento (tranne nei casi di urgenza) non si eseguono prestazioni, ma si spiega solamente che cosa si andrà a fare nelle volte successive, facendo anche vedere e toccare alcuni degli strumenti che utilizzeremo per curare i suoi dentini.
Faremo molta attenzione, in questa fase, a non utilizzare parole come “trapano”, “aspiratore”, “dolore”, “sangue”, “faremo la puntura” ecc., ma rispettivamente “pistola ad acqua”, “aspirapolvere”, “fastidio”, “vermetti rossi”, “sentirai un pizzichino e palloncino” ecc.
È il momento in cui il piccolo paziente, alle sue prime esperienze, deve comprendere che il dottore è qualcuno di cui fidarsi e che, curando i “dentini malati” perché sono stati “mangiati dai vermetti”, lo aiuterà a stare meglio.
Tutto ciò dovrà risultare un gioco! Poiché il gioco è la dimensione che il bambino vive quotidianamente ed è il linguaggio che conosce e con cui si fa conoscere, il medico dovrà farne buon uso per esprimersi ed instaurare quel vincente rapporto di fiducia e di complicità.
Per cercare di controllare l’ansia del paziente-bambino, predisponiamo un ambiente assolutamente confortevole ed a misura di bambino. In sala d’attesa, ad esempio, ci saranno colori, fogli e matite per disegnare, ma anche come strumento per manifestare le sue emozioni/fantasie ed esorcizzare la paura (utile chiedere di eseguire un disegno prima e dopo la/le cure); materiale didattico/informativo di facile consultazione su prevenzione con inserti con giochi ed immagini da completare/colorare.
L’odontoiatra con il paziente in età evolutiva deve comunicare in funzione delle sue caratteristiche individuali, in particolare della sua maturazione, utilizzando strategie psicocomportamentali individualizzate per favorirne la collaborazione alla seduta odontoiatrica.
Molto spesso capita che bambini “difficili” siano considerati non collaboranti e curati in sedazione cosciente o in anestesia generale, interventi questi che impediscono al paziente, ai genitori ed all’operatore di costruire l’alleanza terapeutica, necessaria per il conseguimento di obiettivi comuni, atti non solo a risolvere la patologia in fase acuta, ma ad impostare un corretto piano di trattamento, pianificando nel tempo le diverse operatività necessarie al suo completamento e il conseguente follow-up, con il monitoraggio delle abitudini a stili di salute orale domiciliare.
Si raccomanda, pertanto, ai genitori, magari loro stessi in primis “odontofobici” a causa di traumi pregressi, di non interferire durante la visita trasmettendo (con parole, gesti o stati d’animo) le proprie apprensioni, ansie e paure.
Il rapporto che il vostro bambino instaurerà con il dentista sarà fondamentale per il successo della prevenzione e per la sua salute orale di tutta la vita.
Il genitore è il primo esempio che il bambino per riflesso imiterà. Il meccanismo è molto semplice: il bambino si fida di voi, voi del dentista e di conseguenza il bambino ha fiducia ed è tranquillo dal dentista.
Durante la prima seduta entrerete con il bambino, ma lasciate che nelle successive entri da SOLO. Sarà più responsabile e meno capriccioso. Cercate di NON portarlo alla seduta quando è particolarmente stanco, magari dopo 8 ore di scuola. Sarà nervoso e maldisposto. Se sono necessarie delle cure meglio accompagnarli nelle prime ore della mattina, quando è più riposato.
Cosa viene valutato dal dentista durante la prima visita?
Durante la prima visita l’odontoiatra valuta lo stato di salute della bocca, dei tessuti duri, dei tessuti molli (gengive e (gengive e mucose orali) e dell’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM), controlla che la formula dentaria sia corretta e compatibile con l’età del paziente, che i denti presenti siano sani e che vi sia una corretta occlusione.
Viene inoltre controllata la presenza di abitudini viziate (il persistere nell’uso del ciuccio e il succhiamento del dito) che possono alterare lo sviluppo armonico dei mascellari e vengono esaminati.
Durante la prima visita vengono spiegati al piccolo paziente ed ai genitori i principi fondamentali della prevenzione primaria e le varie fasi del piano di trattamento del paziente.
Contestualmente viene ottenuto il consenso informato dai genitori, dopo chiara ed esaustiva presentazione del piano di trattamento ideale, di eventuali piani di trattamento alternativi, dei rischi che implica la non attuazione del trattamento, delle possibili complicanze immediate e a distanza che il piano di trattamento comporta, evidenziando la necessità di adottare stili di salute orale domiciliare per il mantenimento dei risultati ottenuti con il trattamento.
Con il paziente adolescente l’odontoiatra deve ottenere il consenso informato non solo dai genitori, ma anche dal paziente.